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Sistematica, Classificazione

ed

Identificazione

 

Tutti gli esseri viventi vengono per comodità divisi in gruppi omogenei ricorrendo a categorie gerarchicamente ordinate in quanto la categoria di ordine superiore comprende quelle sottostanti. Questo sistema fu per la prima volta esposto nel Systema Naturae (1758) da Carl von Linné (Carlo Linneo, generalmente citato con il nome latinizzato Linnaeus). Le categorie principali sono: "regno" (regnum), "tipo" (phylum), "classe" (classis), "ordine" (ordo), "famiglia" (familia), "genere" (genus) e "specie" (species).

 

Vediamo, per esempio, la classificazione dell'insetto Nezara viridula.

 

Regno: Animale (Animalia)

Tipo: Artropodi (Arthropoda)

Classe: Insetti (Insecta)

Ordine: Eterotteri (Heteroptera)

Famiglia: Pentatomidi (Pentatomidae)

Genere: Nezara

Specie: viridula

 

Nella prassi vengono utilizzate anche delle categorie intermedie come ad esempio la "superfamiglia", che raggruppa più famiglie, o la "sottofamiglia" che raggruppa più generi. Ciascuna categoria è in effetti una "astrazione" costruita sulla base di "caratteri" comuni a più organismi. 

 

Secondo la convenzione ciascun essere vivente è individuato da una coppia di nomi ("sistema binomiale") e cioè dal genere e dalla specie "nel senso proprio del termine", talvolta se ne aggiunge anche un terzo ovvero la "sottospecie" (o "razza geografica"). A tutt'oggi, benché possa sembrare strano non esiste una definizione universalmente valida di specie: si va da una definizione "tipologica" in cui la specie è vista come un "gruppo di organismi che posseggono un insieme minimo e sufficiente di caratteri morfologici comuni", a quella "biologica" in cui la specie è definita come un "gruppo di organismi interfertili". La prima definizione cozza evidentemente con l'esistenza di "organismi" che seppure morfologicamente uguali o con differenze non rilevanti, sono però "riproduttivamente isolati"; la definizione biologica per contro non può essere applicata agli organismi a riproduzione non sessuale e neppure a quelli estinti.

 

L'identificazione dell'artropode osservato, cioè la determinazione della specie, non sempre è un compito facile. Se in alcuni casi, come ad esempio per identificare i lepidotteri (farfalle), è per lo più sufficiente il confronto con delle foto, non è così per gli insetti e gli artropodi in genere. Spesso è difatti necessario esaminare con attenzione talune caratteristiche morfologiche che non sempre sono di facile osservazione, come la venatura delle ali o il numero dei segmenti delle antenne. Tanto per fare un esempio, in Sicilia esistono quattro specie di coleotteri del genere Scaurus, tra queste la specie Scaurus striatus si distingue dalle altre per la conformazione delle coste delle elitre. Se poi consideriamo che solo gli insetti, la classe più numerosa degli artropodi, contano oltre 1.000.000 di specie, appare subito chiaro come si tratti di un compito davvero difficile. Ad ogni modo, una buona regola è quella di scattare più foto da diverse angolazioni dall'alto e lateralmente. Si potrebbe poi procedere in questo modo:

 

1) Individuare la classe (vedi la guida) e l'ordine (per gli insetti vedi la sezione specifica).

2) Confrontare la foto dell'artropode con quelle reperite su internet e/o nei libri; questa fase potrebbe condurre all'identificazione della specie o più spesso è utile almeno per farsi un'idea sulla famiglia di appartenenza o sul genere.

3) Utilizzare una lista di caratteristiche morfologiche, prendendo in considerazione quelle  facilmente osservabili, al fine di individuare la famiglia (o il genere, o la specie) o comunque per verificare la correttezza della famiglia (o del genere, o della specie) individuata sulla base del passo precedente (per gli insetti vedi la sezione specifica).

 

Sono poche e parziali le liste di caratteristiche morfologiche (in genere nella forma di "chiavi") disponibili su internet per l'individuazione del genere o della specie. Una documentazione completa la si può trovare nelle biblioteche, ma bisogna avere il tempo per consultarla. Un ottimo aiuto viene dalle "check list" (elenco delle specie presenti in una determinata zona)  in quanto permettono di restringere il campo di ricerca. Se ad esempio l'insetto è un coleottero ed è stato fotografato in Sicilia, è possibile limitare la ricerca alle sole chiavi e alle sole foto delle famiglie e/o generi e/o specie presenti in Sicilia. Insomma, è complicato, ma non impossibile: richiede tempo e pazienza. Ma, senza alcun dubbio, la soddisfazione maggiore è quando lo si riesce a fare nel pieno rispetto della natura e cioè senza aver catturato e maltrattato alcun insetto.

 

 

 

La Metamorfosi

 

La metamorfosi è un complesso processo di trasformazione attraverso il quale si attua lo sviluppo di molti animali ed in particolare degli insetti. Non tutti gli insetti sono però soggetti alla metamorfosi. I tisanuri, ad esempio, non lo sono però nel corso della loro vita compiono diverse mute [insetti "ametaboli" (1)]. In genere si individuano i seguenti stadi: "uovo", "larva", "pupa" (o crisalide) ed insetto "adulto" (o immagine). Il processo di metamorfosi si dice incompleto se manca lo stadio di pupa (intendendo con questo termine lo stadio che precede quello di "adulto" ed in cui l'insetto smette di alimentarsi; si badi che alcuni autori usano il termine ninfa riferendolo allo stadio in oggetto anziché alla larva degli insetti a metamorfosi incompleta). Nella fase di pupa si assiste generalmente alla dissoluzione dei tessuti interni (istolisi) che precede la formazione dei nuovi. Negli insetti a metamorfosi incompleta, comunemente detti "emimetaboli" (2), la larva (in genere detta ninfa) è grosso modo simile all'adulto ma solo quest'ultimo è sessualmente maturo e, nel caso di insetti alati, ha anche ali completamente sviluppate. Invece, in quelli a metamorfosi completa o "olometaboli" (3), la larva ha una aspetto notevolmente diverso. In ogni caso la larva subisce generalmente 4 o 5 mute durante le quali si libera della vecchia cuticola (la nuova cuticola richiede del tempo per indurirsi per cui subito dopo la muta l'insetto ha il corpo molto molle e di colore pallido); lo stadio tra una muta e la successiva si definisce "instar".  Infine, in talune specie di insetti la metamorfosi è detta complessa in quanto si hanno più stadi intermedi; in particolare gli Ephemeroptera, con qualche eccezione, presentano anche uno stadio di subimago, la subimago è alata e precedo lo stadio proprio di adulto.

 

L'intero processo, cioè dall'uovo allo stadio adulto, impiega in genere due/otto mesi e gli stadi che precedono quello di adulto durano di solito più a lungo di quest'ultimo (per esempio alcune cicale periodiche impiegano 17 anni per diventare adulte); talvolta le condizioni ambientali possono rallentare o accelerare lo sviluppo (è stato riportato che alcune specie di Cerambycidae e Buprestidae hanno impiegato 40-50 anni per svilupparsi nel legno secco). Gli adulti, in genere, vivono meno di un anno (gli adulti di Ephemeroptera ed i maschi dei Coccoidea e Strepsiptera addirittura solo poche ore), ma in alcune specie lo stadio di adulto può durare diversi anni: alcune specie dei Carabidae  e dei Thysanura vivono 2-3 anni, le regine delle api circa 5 anni, le regine delle formiche 5 o più anni (è stato riportato che alcuni esemplari hanno vissuto sino a 29 anni), le regine di alcune specie di Isoptera circa 50 anni.

 

 

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uovo, larva (bruco), pupa (crisalide) ed adulto di differenti specie di Pieris

(insetto olometabolo)

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ninfa ed adulto di Nezara viridula

(insetto emimetabolo)

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larva, pupa ed adulto di Coccinella septempunctata

(insetto olometabolo)

 

 

La metamorfosi ha da sempre affascinato l'uomo e lo ha spinto a riflettere sul divenire della vita. Il bruco che si trasforma in farfalla è una forte espressione del divenire. La farfalla non è un nuovo essere, pur morfologicamente differente dal bruco è lo stesso bruco, anzi è il bruco in atto in quanto è l'attualizzazione delle sue potenzialità, così come il bruco è la farfalla in potenza poiché non ancora esplicitata. Affinché vi sia il "divenire" "è necessario che ci sia un sostrato che muta .. [ma è inoltre necessario che sia] qualcosa che permane (Aristotele, Metafisica, cap. XII,2)", perché se così non fosse "non si parlerebbe di mutazione, ma semplicemente di sostituzione. [Del resto è] esigita anche una dimensione o un elemento di autentica novità tra la condizione iniziale e la situazione finale [e tale novità deve necessariamente] derivare dalla realtà stessa che diviene, la quale doveva già in qualche modo possederla. Non poteva però possederla in «atto»... doveva dunque possederla in potenza. [Sia ben chiaro che] non è la potenza che si cambia in atto... [bensì è]  la realtà concreta... che esplicita (attualizzandole) le sue potenzialità o, se si vuole che passa da un modo di essere potenziale ad uno attuale (A. Alessi, Sui Sentieri dell'Assoluto, Roma 1997, pp. 184-185)".

 

 

(1) Collembola, Protura, Diplura, Thysanura.

 

(2) Anoplura, Blattaria, Dermaptera, Embioptera, Ephemeroptera, Heteroptera, Homoptera, Isoptera, Mallophaga, Mantodea, Odonata, Orthoptera, Phasmida, Plecoptera, Psocoptera, Thysanoptera.

 

Alcuni autori utilizzano il termine "emimetaboli" solo per gli insetti con larve acquatiche ed adulti terrestri (Odonata, Plecoptera, Ephemeroptera) e "paurometaboli" per gli altri; per questi ultimi utilizzano l'espressione "metamorfosi graduale".

 

(3) Coleoptera, Diptera, Hymenoptera, Lepidoptera, Mecoptera, Neuroptera, Siphonaptera, Strepsiptera, Trichoptera.

 

Bibliografia

 

 

foto e testi di Alessandro Strano