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Il Linguaggio.


 

Come facciamo a dire che qualcosa è simile ad un'altra senza aver prima appreso il concetto dell'uguale in sé? E' questa in sintesi la domanda che Socrate-Platone pone nel Fedone per giungere alla conclusione che "è necessario che noi abbiamo acquisito le conoscenze di tutte queste cose prima di nascere". Ed in effetti, leggendo i passi che seguono, sembra che sia proprio così per la "grammatica" che più che frutto della cultura pare essere impressa in noi già fin dalla nascita.

 

«Nei bambini attorno ai due anni la transizione dal linguaggio emotivo a quello sintattico è rapidissima: ha bisogno dell'input ambientale come fattore scatenante, ma in seguito è da esso relativamente indipendente. Inoltre nell'apprendere la lingua madre i bambini manifestano comportamenti sorprendenti: la loro lingua è infatti ipercorretta (manca delle forme irregolari). Pare dunque che i bambini agiscano secondo la regola grammaticale astratta (mai "materialmente" appresa, e che non potrebbero imitare dai genitori dal momento che questi parlano un lingua corretta) anziché‚ secondo gli esempi di linguaggio reale».


Stefania Consigliere, Dispense - Facoltà di Lettere e Filosofia, Genova, AA 2001-2002

 

 


L'Età dell'Universo.


Il modo in cui è stata stimata l'età dell'universo è di per sé piuttosto semplice. Conoscendo la velocità media di fuga delle galassie che si trovano ad una distanza nota occorre calcolarne il reciproco e moltiplicarlo per la distanza; difatti "velocità = spazio / tempo" e pertanto "tempo = spazio / velocità". Il risultato ottenuto è corretto solamente se sono soddisfatte due ipotesi. La prima è che in un dato istante, che corrisponderebbe poi al momento della formazione dell'universo, tutte le galassie fossero ammassate insieme. La seconda è che la velocità media di fuga si sia mantenuta sempre costante; quest'ultima ipotesi è però poco verosimile essendo più probabile che nel tempo la velocità si sia ridotta. Ebbene, la velocità di fuga delle galassie alla distanza di 1 Mpc (cioè‚ un megaparsec che corrisponde a 3,262*109 anni luce) è stata stimata in 55 km/s (costante di Hubble) ne consegue che l'universo avrebbe all'incirca 18 miliardi di anni.


Alessandro Strano

 

 

Le Stagioni.


 

A determinare l'alternanza delle stagioni non è la distanza della Terra dal Sole, bensì l'inclinazione dell'asse terrestre e quindi l'angolo con cui i raggi solari penetrano nell'atmosfera terrestre; tanto è più piccolo o grande di 90° tanto più spesso sarà lo strato di atmosfera che i raggi dovranno attraversare e di conseguenza tanto minore sarà l'energia che raggiunge il suolo.

 

«Durante [il movimento di rivoluzione attorno al Sole] le condizioni con cui la Terra si espone ai raggi solari sono diverse, salvo che all'Equatore: questo perché‚ l'asse terrestre (che si mantiene sempre parallelo a se stesso durante l'intera rivoluzione) è inclinato [di 23° 27'] rispetto al piano su cui la Terra si muove. Ne derivano le diversità dell'esposizione ai raggi solari e l'alternanza delle stagioni».


Gaetano Ferro - Maria Bianchi, Guida alla Ricerca Geografica, II, Milano 1982, 51