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Ninna Nanna.


 

Non tutti  i gesti che ci appaiono naturali lo sono; ecco cosa scrive il filosofo greco Platone a proposito della "ninna nanna".

 

«Le donne hanno appreso questo metodo dall'esperienza riconoscendone la validità: quando vogliono mettere a dormire i loro bambini che non riescono ad addormentarsi, non li tengono fermi, ma al contrario li muovono, cullandoli di continuo fra le braccia, e non stanno in silenzio, ma cantano loro qualche melodia.»


Platone, Leggi, VII, 790d

 

 


L'Ignoto.


Laddove non arriva la conoscenza c'è spazio per l'immaginazione e lo stupore; e così, nel brano che segue, la notte polare suscita incredulità nello scrittore (nelle regioni a nord del circolo polare artico ed in quelle a sud di quello antartico la notte ed il giorno durano sei mesi).

 

«Oltrepassato un ampio tratto di paese roccioso, s'incontrano uomini che abitano ai piedi di alte montagne e che si dice siano calvi tutti fin dalla nascita, tanto i maschi che le femmine. Dunque, fino al paese di questi uomini calvi giunge la nostra conoscenza; ma di quello che è oltre, nessuno sa parlare con esattezza poiché alte catene di montagne inaccessibili precludono la via e nessuno riesce a valicarle. Questi uomini calvi raccontano che su quei monti abitano uomini dai piedi di capra e, più lontano ancora, altri uomini che dormono per sei mesi; questo, poi, non l'accetto assolutamente. Sennonché, pare che le regioni estreme, che circondano il resto del mondo, e lo racchiudono dentro, abbiano in sé, e solo esse, quelle cose che a noi sembrano le più belle e le più rare.»


Erodoto, Storie, IV, 23-25, III, 116

 


 

La Simbologia dei Numeri.


 

Per l'uomo antico l'osservazione del cielo fu di fondamentale importanza anche perché con la diffusione dell'agricoltura gli astri costituirono il calendario per regolare le attività agricole. Non bisogna pertanto stupirsi se le conoscenze astronomiche permearono le antiche culture; anche la simbologia dei numeri ne è intrisa. Ad esempio, il numero tre simboleggia  il sorgere, la culminazione ed il tramonto del sole, il numero quattro rappresenta i due solstizi ed i due equinozi, ma anche i quattro punti cardinali (a loro volta legati al corso del sole), il numero sei, essendo due volte tre, simboleggia la ciclicità (al tramonto segue l'alba ed il ciclo continua daccapo), il numero dodici rappresenta il numero di lunazioni in un anno. Si potrebbe continuare con molti altri esempi, ma ad ogni modo si vuole evidenziare il fatto che la simbologia non è altro che l'associazione di concetti ed i numeri in sé non hanno alcun potere misterioso.


Alessandro Strano